Forse poco conosciuto ma sicuramente molto suggestivo e ricco di reperti, il sito archeologico di Selinunte si trova a metà strada tra Mazzara del Vallo e Sciacca. Con un’estensione di circa 270 ettari, Selinunte, racchiude in se tutte le sfaccettature di interesse archeologico. Dall’acropoli, con i resti delle abitazioni alla cinta muraria che difendeva la città, dalla necropoli, ai templi.
Il sito archeologico, disposto su due alture divise da un istmo, è molto vario ed articolato. Una visita abbastanza completa richiede parecchio tempo ma è comunque una giornata ben spesa.
Data la complessità e la varietà del sito è impossibile pretendere di racchiudere in poche righe una dettagliata descrizione di tutta Selinunte, per questo cercheremo di fare un piccolo sunto, in modo da rendere una seppur minima idea di cosa si trova a Selinunte.
Selinunte deve il suo nome ai greci che la definivano “Selinùs“, nome derivato da “σέλινον, sèlinon“, il sedano selvatico che ancora oggi cresce nei dintorni, divenuto simbolo della città. È tra le prime città della Sicilia a coniare monete, attorno all’anno 550-530 a.C..Nelle prime coniazioni viene usata la tecnica del quadrato incuso, tecnica caratteristica utilizzata per le monete nella grecia arcaica. Al dritto è raffigurata la foglia di sedano, al rovescio il quadrato incuso.
La topografia di Selinunte è piuttosto articolata. La città è sita in riva al mare, fra due fiumi, sopra due alture unite da un istmo.
La zona della città a Sud ospita l’acropoli (caratterizzata dall’incrocio di due strade principali e da numerosi templi), quella a Nord ospita l’abitato e due necropoli. Altre importanti vestigia si trovano ai lati della città. Ad est sono allocati tre templi ed una necropoli. Ad ovest vi sono gli insediamenti più antichi di Selinunte: il santuario della Malophòros e la necropoli arcaica. I due porti che la città aveva si trovano in corrispondenza delle foci dei fiumi.
Sito archelogico vasto e completo, posizionato in una suggestiva località sul mare, da non perdere.